Anche le chat integrate ai giochi, attraverso le quali si entra in comunicazione con altri/e giocatori/trici provenienti da tutto il mondo, possono non essere del tutto prive di difficoltà per i giovani o le persone sensibili. In questi contesti regnano spesso toni sgarbati e discriminanti.
Per questo motivo è consigliabile non rendere accessibili a tutti determinate offerte. L'accesso condizionato all'età e le indicazioni di carattere pedagogico sull'età consigliata possono essere d'aiuto nel valutare meglio le offerte digitali.
Ci sono numerose organizzazioni attive sul tema o esperti di media digitali e pedagogia del gioco che forniscono indicazioni sull'età consigliata per videogiochi o giochi per lo smartphone. Per social media e reti sono spesso gli stessi fornitori del servizio o la legge a stabilire l'età minima di accesso.
Indicazioni per i videogiochi
Per i videogiochi è stato introdotto a livello europeo il sistema di classificazione dell'età PEGI. Il simbolo riportato sulla confezione o sulla piattaforma di gioco online indica l'età consigliata. Questa non si riferisce al grado di difficoltà del gioco, ma all'eventuale inadeguatezza dei contenuti. Inoltre i simboli identificano i contenuti problematici, come violenza, linguaggio volgare, paura, sesso, droga, gioco d'azzardo, discriminazione o contenuti online.
Prima di acquistare un videogioco per vostro/a figlio/a, è sempre consigliabile cercare in internet un riassunto o una recensione. Ancora meglio è provare personalmente il gioco con i vostri figli. In questo modo potrete vedere come reagiscono al gioco e come lo gestiscono.
Ecco alcune indicazioni per giochi attualmente in voga:
Minecraft: 7 anni
Fortnite: 12 anni
Fortnite (Battle Royal): da 14 anni
Battlefield: 16 anni
Fifa 2018: 3 anni
Limitazioni d'età per i social media
Le limitazioni d'età per i social media vanno distinte in due diversi tipi:
- il produttore stesso stabilisce nelle clausole generali a partire da quale età si possa fruire dell'offerta. Per Instagram, Facebook e Snapchat è richiesta un'età minima di 13 anni, per WhatsApp 16 anni.
- Poiché i social media e le le reti raccolgono e analizzano dati personali, il loro utilizzo è sottoposto al Regolamento europeo in materia di protezione dei dati personali, ai sensi del quale i dati dei minori devono essere particolarmente tutelati, in quanto i giovani utenti possono avere minore consapevolezza dei rischi e delle conseguenze dell'elaborazione dei dati personali. Dunque le app hanno bisogno del consenso dell'utente per poter trattare i dati personali. Se l'utente ha meno di 16 anni, Instagram, Snapchat, WhatsApp o YouTube hanno bisogno del consenso dei genitori o tutori.
Maggiori informazioni sul tema:
Restrizioni per l'utilizzo delle piattaforme social su panorma.it.
Informazioni sul nuovo regolamento europeo sul trattamento dei dati personali su panorama.it.
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