I giochi digitali sono entrati a far parte a tutti gli effetti del nostro patrimonio culturale. I cosiddetti sport elettronici (electronic sport) si stanno diffondendo sempre di più come sport agonistici e acquistano sempre maggiore risonanza mediatica. Se si pensa che i giochi elettronici possono avere costi di produzione a volte più alti dei film hollywoodiani, si capisce quanto questi siano importanti per i produttori, i media e i giocatori ed è chiaro che non possano essere considerati come semplici attività ricreative.
Cosa affascina i ragazzi e le ragazze nei giochi digitali?
Per i genitori è spesso inconcepibile che i loro figli possano rimanere per ore seduti davanti allo schermo, immersi in fantasmagoriche avventure virtuali da vivere da soli o con gli amici. Soltanto provando di persona si può comprendere l'eccitazione del gioco. I ragazzi mostrano e spiegano volentieri a cosa stanno giocando e perchè ne siano così attratti.
Il tipo di fascino esercitato dai giochi digitali è complesso e suscita reazioni molto individuali. Spesso però ha a che fare con i seguenti aspetti:
- simulazione di esperienze di vita e superamento di prove (come per esempio nelle gare o nei giochi di ruolo)
- senso di autoefficacia: le azioni compiute nella realtà dal giocatore hanno effetti diretti, immediati e univoci sugli avvenimenti virtuali del gioco
- senso di ordine, struttura e disciplina
- essere protagonista di avventure emozionanti in mondi affascinanti
- giocare con gli altri, essere connessi con gli altri attraverso una chat
- esperienza di flusso: (quando si è completamente immersi nell'attività che si sta facendo)
- entrare in uno stato di buonumore
- poter conversare con altre persone, per esempio in momenti di pausa discutere di strategie e esperienze di gioco
- essere degli esperti, per esempio nell'uso della terminologia tecnica oppure grazie a punteggi alti nel gioco
- e molto altro.
Quando e come si gioca?
Si può giocare su diversi dispositivi. Ecco un breve panoramica:
- Cellulare e smartphone: soprattutto per giocatori/trici occasionali e per partite sporadiche
- Consolle come Playstation, Xbox, Nintendo: soprattutto per il tempo libero e giocatori/trici più ambiziosi/e
- PC: i giochi al computer sono più che altro per giocatori/trici ambiziosi/e e professionisti.
Generi
Come i libri e i film, anche i giochi digitali possono essere suddivisi in generi diversi, in base non tanto ai contenuti, quanto alle modalità e al meccanismo di gioco. Ecco alcuni esempi di genere:
- Shooter o Ego-Shooter: in un mondo tridimensionale si combatte con le armi – da soli o in squadra– contro dei nemici. Tra i giochi più diffusi, per esempio Battlefield, Call of Duty e Fortnite.
- Giochi di ruolo e giochi di ruolo online (MMORPG – acronimo di „Massively Multiplayer Online Role-Playing Game“): ci si immedesima in un ruolo per lo più eroico, caratterizzandolo a proprio piacimento e, sullo sfondo di un mondo virtuale aperto, si acquisiscono man mano determinate abilità, come tecniche di combattimento o poteri magici (per es. Fallout, The Witcher).
- Nelle varianti online si può inoltre giocare in squadra (c.d. clans) con partecipanti di tutto il mondo e comunicare con loro in tempo reale attraverso chat integrate al gioco, come per esempio in World of Warcraft o The Elder Scrolls Online.
- Giochi di strategia
- Tower-Defense: è un gioco di strategia in tempo reale. La missione consiste nel costruire su una mappa diversi tipi di strutture difensive (per lo più torri di avvistamento o di difesa), in modo che gli avversari non le possano oltrepassare.
- Simulazione di attività economiche (per es. Sim City, simulazioni di attività agricole)
- Puzzle Games
Videogiochi e violenza
I videogiochi, in particolare i giochi shooter o „sparatutto“ (Call of Duty, Battlefield etc.), sono spesso criticati dai media perchè contengono armi e violenza, generalmente rivolta verso i personaggi del gioco e gli altri giocatori. Tuttavia, considerando il numero di giocatori che utilizza questo tipo di giochi senza mai esternare violenza, risulta chiaro che sono davvero poche le persone che potrebbero assumere comportamenti violenti nel mondo reale. Gli esperti ritengono che non sono i giochi in sè a rendere violente le persone, quanto piuttosto essi moltiplicano le occasioni di accesso ad immagini violente – cosa che risulta problematica soprattutto con i più giovani. Inoltre si suppone che i giocatori di per sè potenzialmente violenti tendano a giocare più frequentemente con giochi di questo tipo.
Consiglio: se vostro/a figlio/a è particolarmente attratto/a da giochi sparatutto, non dovete subito preoccuparvi. Discutete con lui/lei dei motivi per cui il gioco in questione è tanto entusiasmante. Fatevi un quadro del suo modo di approcciarsi alle scene di violenza e cercate di capire cosa ne pensa. In questo modo potrete valutare meglio come si sente.
La dipendenza da videogiochi è riconosciuta come una vera e propria malattia
Nel 2018 l'Organizzazione mondiale della Sanità (WHO) ha inserito la dipendenza da videogiochi nell'elenco delle malattie mentali. La diagnosi di „Gaming Disorder“ però va oltre la constatazione di ore e ore di gioco ininterrotto. Più che altro le persone dipendenti
- non riescono più a controllare il proprio comportamento di gioco
- nonostante gli effetti negativi del gioco, continuano a giocare e trascurano sensibilmente altre attività
- vedono compromesso il loro benessere fisico.
Per informazioni sull'età minima di accesso e sulle indicazioni d'età dei giochi cliccate qui.
Maggiori informazioni sul tema:
I videogiochi - che spasso! su giovani-media.
Consigli per genitori per un acquisto informato e consapevole dei videogiochi sul sito dell' AESVI (associazione editori sviluppatori videogiochi italiani).
Articolo di Maura Manca: Figli che non riescono a staccarsi dai videogiochi. Cosa devono fare i genitori?
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