Che cos’è il revenge porn?

Il revenge porn (pornografia per vendetta) è costituito da foto o video che mostrano le persone interessate nude o durante atti sessuali, che di solito vengono trasmessi ad altre persone distribuiti e pubblicati su internet dagli e dalle ex partner dopo una rottura. Di norma, ciò avviene all’insaputa o contro la volontà della persona ritratta. In questo modo, chi è stato abbandonato/stata abbandonata si vendica per la fine della relazione.

Il rischio è che le registrazioni intime vengano caricate su siti porno. Negli ultimi anni sono comparsi sempre più spesso web dedicati al revenge porn, dove i e le partner abbandonati caricano foto e video intimi dei e delle loro ex. In molti casi, i filmati vengono pubblicati con l’aggiunta del nome reale, di un link diretto al profilo sui social media o insieme ad altri dati personali, come l’indirizzo di casa, il luogo di lavoro o il numero di telefono.

Cosa possono fare le persone colpite?

Anche se le persone ritratte non hanno colpe, la pubblicazione di foto e video intimi può causare danni duraturi, ad esempio sul posto di lavoro o nella vita privata. Una volta che le immagini sono state diffuse su internet, possono essere cancellate solo con grande difficoltà.

In caso di revenge porn, le persone coinvolte possono far valere il diritto alla propria immagine: sia la persona che ha diffuso o pubblicato i contenuti, sia i gestori dei siti su cui sono stati caricati, possono essere obbligati a cancellarli.

Con i principali motori di ricerca come Google o Bing, le persone interessate possono utilizzare un modulo per richiedere che i link a foto o video intimi vengano eliminati dai risultati di ricerca.

L’articolo 144-bis, titolato “revenge porn, introdotto nel 2021 nel Decreto Legislativo n. 196/2003 sulla protezione dei dati personali, prevede ulteriori opzioni per gli interessati e le interessate. Chiunque, compresi i minori stessi e le minori stesse se hanno già compiuto quattordici anni, o i loro tutori e le loro tutrici, può segnalare al Garante per la protezione dei dati personali di avere ragionevoli motivi per ritenere che registrazioni di suoni, immagini o video con contenuti sessuali espliciti che dovrebbero rimanere privati siano stati inviati, condivisi o pubblicati su piattaforme digitali senza consenso. Il Garante per la protezione dei dati deve decidere le ulteriori azioni da intraprendere entro 48 ore. Le notifiche sono accessibili tramite un modulo sul sito web Garante per la protezione dei dati personali.

Ulteriori informazioni sulle conseguenze legali del Revenge Porn sono disponibili qui.
 
Fonte: SaferInternet.at & Garante per l’infanzia e l’adolescenza Alto Adige
Un’iniziativa del Forum Prevenzione e dell'Agenzia per la famiglia in collaborazione con ulteriori partner.